Martedì, 17 Settembre 2013

Benvenuto Francesco

È iniziato tutto il 14 gennaio, quando quelle lineette sono apparse sul test di gravidanza che ho fatto insieme al tuo fratellone! In quel momento, sapevo esattamente come ti avrei messo al mondo perché sei, come tuo fratello, un figlio tanto voluto, cercato e immaginato, quindi nei mesi precedenti al tuo concepimento mi ero già tanto informata sul parto in casa e avevo conosciuto anche altre famiglie che avevano scelto questa strada.
In realtà, avrei voluto regalare una nascita indisturbata anche a tuo fratello, ma papino aveva proprio tanta paura, era accecato dal luogo comune e dal pregiudizio esterno e così l’ho assecondato, perché i figli si fanno in due, in tutti i sensi…
Ma quando sei arrivato tu, tutto era diverso, ero determinata nella mia volontà di averti nel calore di casa tua, senza che nessuno interferisse nella tua volontà di nascere come ti pareva e piaceva. Papà però era di nuovo cascato nel cerchio della paura: sono stati mesi difficili per noi. Il percorso da fare è stato difficilissimo, ho pianto tanto e in silenzio urlavo la mia volontà, ma papà non riusciva a sentirmi, voleva fidarsi di me, di te, di noi, ma non ci riusciva. Ma io sapevo, o forse speravo, che avrebbe capito e così è stato. Dopo sette lunghi mesi ti ha ascoltato anche lui e ha capito che mamma sapeva quello che faceva e con ancora un po’ di timore ha accettato la mia scelta.

Le ostetriche non lo hanno mai forzato in merito a questa scelta, ma lo hanno accompagnato mano nella mano come fosse un bambino; e lui ha voluto fidarsi. Diceva sempre che non voleva che nascessi in un buco di casa con delle donne che nemmeno conoscevamo! Non credeva nemmeno lui a questa fesseria, ma continuava a ripeterla, e così in sette mesi Aida e Eleonora sono diventate parte della famiglia, così le estranee sono diventate parte di noi e la casa è bastata e avanzata per tutti, evidentemente, visto che in fondo ci è bastato un misero metro quadro. La tua gravidanza è stata faticosa, per mamma:mamma purtroppo ha un pessimo rapporto con il pancione, era stato lo stesso con tuo fratello. I primi quattro mesi li abbiamo passati con la testa sul water, poi per qualche mese la schiena di mamma era talmente dolorante che faticavo a muovermi, poi è arrivata l’estate e il caldo era snervante, i sensi di colpa verso tuo fratello mi mangiavano viva, lo costringevo in casa perché non avevo le forze di far nulla, ma lui in realtà era un angelo e capiva tutto, perché – te ne accorgerai presto da solo – Leonardo è una personcina meravigliosa e unica.
A 37 settimane ero davvero alla frutta, sapevo che saresti nato a termine, ma speravo di anticipare qualche giorno; la pancia era pesante anche se mamma era in ottima forma. Dal 5 settembre ogni giorno avevo dolorini all’ora di cena, dicevo tutte le sere che stavo vivendo un’oretta di travaglio… così poi saresti nato con uno starnuto!

Il termine ormai era scaduto e tu eri lì, incanalato a dovere, ma ancora non ne volevi sapere. Il 16 settembre siamo andati a cena con le ostetriche per distrarci un po’, per non pensare troppo al tuo arrivo che non arrivava! Abbiamo fatto una bella mangiata e tuo fratello ha corso tutta sera e ha fatto innamorare tutti come solo lui sa fare! Alle 23:30 siamo tornati a casa, Leo non riusciva proprio a dormire, era agitato, nervoso, siamo andati avanti così fino alle 4 spaccate! A quel punto, mamma ha sentito uno scoppio in pancia e le tue acque hanno iniziato a bagnare il lettone! In quel momento tuo fratello si è messo sul cuscino ed è crollato nel sonno profondo… Lui sapeva che stavi arrivando e voleva solo andar a nanna sicuro che tutto era a posto.
Papà ha chiamato le ostetriche e poi si è rimesso nel lettone con tuo fratello per assicurarsi dormisse, e forse anche perché non aveva capito che erano già iniziate le contrazioni. Mamma è andata in cucina, ha spostato i giochi di Leonardo dal tappeto e si è messa sul divano ad aspettare Aida ed Eleonora. 20 minuti dopo erano a casa, nel frattempo avevo già contato contrazioni ogni 3/4 minuti da 1 minuto di lunghezza circa, quindi sospettavo che non avresti tardato poi tanto ad arrivare.

All’inizio cercavo di aspettare la contrazione per affrontarla a muso duro e farla poi passare, ma prestissimo ho capito che non era quello il modo giusto, lo ricordavo di tuo fratello: non andava combattuta, dovevo assecondarla. Lei non era dolore, eri tu che venivi da me e io dovevo solo aprirmi a te e lo facevo inspirando tutta l’aria che potevo e pensando a te che ti avvicinavi, mentre con forza la espiravo. Mi sono messa nelle tue mani e ti ho lasciato fare tutto. Per 3 ore siamo stati così, sul fianco sinistro sdraiati sul nostro divano. Papà e le ostetriche in silenzio ci massaggiavano, ci baciavano e si facevano stritolare le mani da mamma!
Alle 7:30 Leonardo si è svegliato e dal microfono ha chiamato “Mamma Mamma!”, con quella sua vocina dolce e meravigliosa! Papà e andato da lui per coccolarlo, vestirlo e poi portarlo dai nonni e tu hai sentito la sua vocina e hai iniziato a bussare alla porta: mamma si è messa a carponi sul divano perché sentiva di riuscire a darti la giusta energia per venire al mondo in quella posizione. Alle 8 tuo fratello passava dalla sala salutando tutti per andar dal nonno, mamma come se niente fosse lo ha salutato in lontananza per rassicurarlo, ma lui non aveva bisogno di nessuna rassicurazione, era così euforico! Dopo mezz’ora di spinte la tua testolina è apparsa e mamma l’ha sentita proprio tutta e li si è visto che eri proprio un bambinone bello cicciotto! Prima che mamma sentisse la necessità di spingere fuori anche il tuo corpicino, è passato qualche minuto e tu hai iniziato a parlottare, la cosa ci ha colti di sorpresa e papà ed io ridevamo tra le lacrime di gioia e mamma ti parlava e ti diceva di uscire da lì che ti voleva vedere anche lei! E così è stato pochi attimo dopo! Tra le mie braccia sei subito corso al seno! A bocca aperta per la tua grandezza, non mi capacitavo di averti messo al mondo così facilmente e consapevolmente senza nemmeno un graffio.

In fondo non è stato uno starnuto, ma quasi… 3600 grammi per 52 cm.

Sei nato che sembravi un bambolotto, così perfetto e sereno. Abbiamo aspettato che il cordone smettesse di pulsare per poi tagliarlo; la tua placenta verrà seppellita sotto un albero in un giorno di festa di ottobre. Non ti abbiamo fatto nessun bagnetto e questo profumo di noi lo ricorderò per tutta la vita.
Sei un cucciolo tranquillo, riflessivo e sereno. Amo voi, figli miei, e vostro padre più di ogni cosa al mondo e spero di dar vita ancora ad altri figli meravigliosi come voi e di dar loro quello che ho potuto dare a te, Francesco! Purtroppo Leonardo non ha avuto questa fortuna, ma lui sa i perché e sa che mamma ce l’ha messa tutta comunque.

Sei nato sul divano della tua casa, quel pezzo di divano ti spetta di diritto amore mio, sei nato nell’amore totale e hai unito ancora di più l’amore di questa famiglia.

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