Giovedì, 24 Marzo 2016

Benvenuta Carlotta

Sei nata da undici giorni, dolce Carlotta. Come sono stati interminabili, gli ultimi di attesa, anche questa volta! Le ore non passavano mai e ora hanno ripreso a scorrere troppo in fretta. Vorrei che il tempo si scandisse al tuo ritmo, tu così serafica, così riflessiva, così quieta. Mamma in tanti modi aveva immaginato la tua nascita e tu hai stravolto tutto. Avrei dovuto immaginarlo, sei stata cosi tranquilla nel pancione, ti ho sentita muovere piuttosto tardi e non hai mai fatto le capriole dei tuoi fratelli. Abbiamo affrontato un travaglio dai ritmi lentissimi, dopo due notti sveglia con contrazioni preparatorie, la terza sera alle 22 sapevo che quelle contrazioni preparatorie sarebbero diventate efficaci quella notte, era la notte che aspettavo da 9 mesi, la luna in cielo era pienissima e stupenda, alle 23:30 sono uscita in balcone e l’ho fotografata, la tua luna.

Ho scritto un messaggio alle ostetriche: non andate a dormire, sto ancora bene, le contrazioni sono distanti e sopportabili, ma sta arrivando Carlotta. All’1:15 loro però sono già lì, le contrazioni sono ancora molto distanti, sempre 10 minuti tra loro, lunghe un minuto ma sopportabili; inizio ad avere sonno, vedere le ragazze mi tranquillizza, so che è presto e avrebbero potuto aspettare a venire, ma averle a casa mi rasserena, sento che il tempo, così, scorrerà più veloce. Decido di andare in camera da letto, ho preparato tutto il necessario, ho sempre immaginato di metterti al mondo in quella stanza. Accendono le candele che avevo preparato per avere la luce delicata e calda del fuoco, mi metto a letto, ho troppo sonno, non ho cenato abbastanza, due notti di sonno mancato si fanno sentire, tu scuoti il mio corpo con troppa distanza e io tra una contrazione e l’altra attendo che si intensifichi il tutto, per sentirti poi pronta ad arrivare. Ma tu non hai questi programmi in mente, tu hai deciso che questo sarà il decorso di tutto il travaglio e mi spiazzi! Ma come? Ho avuto già due figli, io, non funziona così! Le contrazioni col passare del tempo si intensificano, si avvicinano tra loro, e poi arriva quella stupenda sensazione di forza che ti dice: ecco, ora mamma caricati a mille e spingiamoci alla vita insieme. Invece no! Eccola la mia bambina che mi dà la prima lezione, vivere il momento con lentezza per goderne ogni istante e darsi il tempo per creare la perfezione. Sono le 4, vomito, sono sfinita, contrazioni ogni 10 minuti, non ne posso più, secondo la mia testa dovevi già essere tra le mie braccia, cosa succede? Aida, cosa succede perché va tutto cosi piano? Eleonora è cosi tranquilla. Sonia ha freddo, io penso a lei che ha freddo perché ha sonno, se ha sonno è perché è tranquilla. Aida dice che va tutto bene, che stiamo bene, che sono brava, che tu sei brava, “Mangia una caramella, ti va?”, “Sei brava, tesoro”, mi ripete, mi accarezza, mi massaggiano a turno senza mai fermarsi, quelle mani sulla tua testolina ad ogni contrazione mi scaldano, scarico su quelle mani il dolore che le accompagna, quando lentamente arrivano prendo quelle mani e le tengo appoggiate sulla tua testa, come se quelle mani potessero sentire quel male che mi sta sfiancando, ormai. Dalle persiane entra luce… luce?! È giorno? Mannaggia, Carlotta, ma che facciamo ancora così? Contrazioni ogni 10 minuti… Ragazze, aiutatemi a capire che succede, perché mi pare assurdo? Sono le 7 del mattino, io sono completamente senza forze e ho ancora contrazioni tanto distanti. “Silvia, tesoro, va tutto bene”: mi aiutano a sdraiarmi sul fianco e strette in un abbraccio mi posizionano per permetterti di incanalarti a dovere, poco dopo si svegliano i tuoi fratelli e forse, visto che ci sono anche loro, ora sei pronta a fare il tuo ingresso, devo spingere, ma non sento le forze, non le trovo, le contrazioni sono sempre troppo distanti per trovarle, le ragazze mi aiutano, panni caldissimi sul perineo e strizzate di mignoli dei piedi e tutto prende ritmo, il potere della “stregoneria” delle ostetriche… altro che ossitocina in vena! Sono a carponi, spingo e ruggisco come un leone, i tuoi fratelli mi sentono e vengono a vedere, Francesco si avvicina e mi soffia addosso coraggio, mi sembra per un attimo di avere di nuovo lui nel pancione, è come se lui sapesse esattamente cosa sta succedendo e come io mi sento. Leonardo ha un momento di spavento, non ha paura, è come se anche lui sentisse cosa sta succedendo e rivivesse la sua di nascita, non ha paura perché non va via, vuole restare e osserva, è libero di uscire dalla stanza, se vuole, ma è troppo attratto da te. È ora, sento che ancora una o due spinte e ti posso abbracciare, non vedo l’ora, non ho la forza di sollevare una briciola, ma prendo aria e spingo con tutte le forze della terra, ed ecco la tua testa, ora piano, spingo piano, piano, piano e ti accompagno gentilmente, con delicatezza tra le mani di Aida.
Sei uscita tutta, mi giro, sei lì, appoggiata sul letto, nel tuo sacco ancora integro, una manina a pugno sulla guancia, togli il fiato, sono pochi istanti indimenticabili, Aida apre il sacco ed io ti raccolgo e ti porto al petto per non lasciarti più.

Siamo tutti sul lettone, papà in una valle di lacrime…
Leonardo e Francesco euforici ti guardano, Leonardo ti tocca e dice che sei tutta bagnata, li hai stregati dal primo istante, sono tutti perdutamente innamorati di te.

Sei nata tra le braccia della tua famiglia di sangue e delle tue sorelle di vita, circondata d’amore.

Valeria ha catturato questa tua nascita con professionalità e ha realizzato il sogno di poter avere queste immagini. Immagini stupende che riguardo fino a consumarle e rivivo ogni secondo con commozione, immagini che fanno venire voglia di mettere al mondo creature meravigliose come te, immagini che mostrano, senza dover parlare o spiegare la scelta, di farvi nascere nella vostra casa, perché NON esprimono il “CORAGGIO” che tutti pensano abbiamo avuto nello scegliere questo modo di accogliervi, ma esprimono la POSSIBILITA’ di fare questa scelta in totale SICUREZZA, con estrema dolcezza, naturalezza e rispetto mio, ma soprattutto vostro. I bambini ricordano la nascita, i neonati sono esseri sensibili e consapevoli.

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