Luca

Cari amici, con questo articolo desideriamo condividere la nostra esperienza di parto a domicilio, così che anche altri genitori possano esserne informati e considerarlo una possibilità per dare il benvenuto al proprio bambino.


Jos è nato il 29 luglio a Roasio nella nostra stanza da letto. Sembra fossero più di 50 anni che non nascesse un bimbo a Roasio. Abbiamo deciso di permettergli di nascere in casa e non in ospedale per svariate ragioni e per farlo in completa sicurezza è stato necessario contattare due ostetriche libere professioniste che ci hanno accompagnato nel percorso della gravidanza, il giorno del parto e durante il puerperio tutto. Qualora la gravidanza non dovesse essere fisiologica le stesse ostetriche vi consiglieranno di partorire in ospedale magari accompagnate da una di loro e vi seguiranno durante il puerperio.
Le fasi del travaglio e del parto sono state una passeggiata per il papà a cui è stato semplicemente chiesto di stare in giardino a fare i suoi lavori o di sedersi fuori a fumare il sigaro, ma che ogni mezz’ora veniva aggiornato. Per me, futuro papà, tutta questa magia è stata vissuta come una poesia.


Francesca, la neo mamma, al suo primo parto, ha avuto un travaglio di 8 ore, non si è lacerata e Jos è nato con la camicia, come si suole dire. Il parto non è stato indotto ma semplicemente è avvenuto con i tempi che madre natura aveva stabilito. Il dolore delle doglie e del travaglio sono stati attenuati con metodi naturali come docce calde, massaggi e movimenti, assecondando e guidando la neo mamma in questa fase naturalmente dolorosa. Ci riteniamo fortunati ad aver incontrato queste ostetriche e sappiamo che un parto così ben riuscito, senza sofferenza alcuna del neonato e lacerazioni della madre, così ben sostenuta psicologicamente dipenda in gran parte dalla fiducia tra madre e figlio e dalla sensibilità e preparazione delle ostetriche.
Il parto a domicilio prevede che le stesse ostetriche visitino mamma e bambino nei giorni successivi alla nascita, fino al quarantesimo giorno e in base alle necessità anche ben oltre, fino a circa l’anno di vita del bimbo. Questa parte si è rivelata altrettanto importante per il sostegno alla mamma nell’allattamento e in tutti gli aspetti dell’accudimento del neonato, nonchè di supporto psicologico dopo questa straordinaria prova sportiva.

Inoltre le ostetriche che seguono un parto a domicilio offrono la propria reperibilità 24 ore al giorno dalla trentasettesima alla quarantaduesima settimana. Ovviamente un parto in casa ha il suo costo, ma non è eccessivo, anzi se consideriamo tutte le ore che le ostetriche ci hanno dedicato verrebbe da dire che è anche molto economico. Noi abbiamo semplicemente destinato i risparmi delle ferie alla spesa per le ostetriche; inoltre alcune regioni (come il Piemonte) prevedono un rimborso di parte della spesa effettuata.


Il parto in casa converrebbe anche al servizio sanitario nazionale anche se lo rimborsasse completamente (come dovrebbe essere fatto, secondo noi). Speriamo che la Regione Piemonte, così come tutte le altre regioni italiane legiferino in merito a questa professione semplificando e agevolando il loro lavoro.